\u00a0<\/span><\/p>\nPerch\u00e8 non si \u00e8 trovata una soluzione? Basta pensare che ci sono abitanti di Bihac che da oltre cento giorni presidiano un ex-centro di accoglienza alla periferia della citt\u00e0, non vogliono venga riaperto. Cittadini hanno protestato anche in altre localit\u00e0 bosniache. Vanno criminalizzati? Sono tutti razzisti? E\u2019 colpa loro? Non credo, come sta accadendo in altri luoghi – da Lampedusa a Calais – la crisi europea dei migranti, che \u00e8 crisi epocale, viene scaricata sui piccoli centri. Sono luoghi che facilmente vanno in crisi e vengono danneggiati, basta pensare al turismo cancellato da Calais dove pure non si vedeva un migrante per strada a pagarlo oro (erano tutti confinati nella \u201cgiungla\u201d vicino l\u2019autostrada, tentando di passare le recinzioni) eppure sulla cittadina francese era calata la maledizione della zona di guerra. Del resto sempre meglio sacrificare qualche voto in provincia che perderne nei collegi urbani, quelli che fanno la differenza. \nLe tende che frettolosamente l\u2019esercito bosniaco sta costruendo a Lipa, pur riscaldate, serviranno a poco. Il punto \u00e8 che Lipa conviene perch\u00e8, collocato in una landa desolata, il campo nasconde il problema alla vista dell\u2019opinione pubblica, degli elettori locali. \nMa non \u00e8 corretto prendersela solo con il governo bosniaco, che pure dovrebbe spiegare come ha usato i soldi dell\u2019Europa. Il punto \u00e8 che Bruxelles continua a subappaltare la gestione della crisi migratori ai suoi confini piuttosto che farsene carico secondo i propri valori fondanti. Non ha insegnato nulla, lo scandalo dei milioni e milioni di euro passati ad Erdogan? Il tiranno turco che finanziamo mentre mette in galera giornalisti e oppositori in genere? Non ha insegnato nulla la primavera scorsa a Lesbos o lungo il fiume Evros con l\u2019improvviso aumento dei tentati arrivi in Grecia e i migranti usati come arma di destabilizzazione? \nEvidentemente no\u2026per questo le \u201cgiungle\u201d alla periferia di Calais come nei boschi bosniaci, le lande desolate come Lipa continueranno ad esistere. Conviene a tutti, purtroppo non a chi ci finisce dentro n\u00e8 alla coscienza europea.<\/p>\n
Pubblicato anche su Articolo21<\/a><\/p>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":"Il brutale inverno bosniaco ha ripotato l\u2019attenzione dei media sulla cosiddetta rotta balcanica, il percorso che i migranti affrontano per spostarsi dalla Grecia verso il Nord Europa. La verit\u00e0 \u00e8 che la rotta balcanica non esiste pi\u00f9, troncata da muri come quello ungherese e dalle violenze della polizia croata. Per questo la Bosnia \u00e8 diventata […]<\/p>\n","protected":false},"author":2,"featured_media":10566,"comment_status":"open","ping_status":"closed","sticky":false,"template":"","format":"standard","meta":[],"categories":[2106],"tags":[],"yoast_head":"\n
La Rotta nei Balcani - Nico Piro<\/title>\n \n \n \n \n \n \n \n \n \n \n \n\t \n\t \n\t \n \n \n \n\t \n\t \n\t \n